Antibatterico, antisettico, eupeptico e…tante le proprietà dell’Olio Essenziale del Thymus serpyllum L.
di Francesco Marino
“La tradizione celtica associa il fiore alle fate, che ne amerebbero la fragranza dolce e delicata.”
Thymus serpyllum L. è una pianta perenne suffruticosa appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Presenta fusti legnosi sottili prostrati e striscianti. Le foglie sono piccole ellittico-spatolate.
In primavera e in estate le infiorescenze costituite da glomeruli arrotondati si presentano con fiori dal colore rosaceo, purpureo. La droga della specie officinale è rappresentata dalle parti aeree e dalle foglie.
La specie dall’odore forte, penetrante e sapore aromatico è comune dal piano fino alla montagna, presente in Nord Europa ed Europa Centrale. Pianta aromatica utilizzata nella tradizione popolare mediterranea come spezia in cucina per insaporire piatti a base di carni e minestre, presenta un Olio Essenziale caratteristico dalle proprietà benefiche, utili per la nostra salute.
Etimologia
Timo: dal greco θύμον thýmon timo;
serpillo: dal greco ἕρπυλλον hérpyllon serpillo;
Proprietà
Le foglie e le parti aeree della specie Thymus serpyllum L. contengono un olio essenziale composto da timolo, carvacrolo, linaiolo.
Il Timo selvatico presenta proprietà antibatteriche, antimicotiche, antiossidante ed antispasmodiche date dall’olio e dai flavonoidi in esso contenuti.
Eupeptico naturale, la pianta è utile nel trattamento dei disturbi digestivi (digestione lenta, flatulenza, eruttazzioni).
Date le sue proprietà antisettiche, il timolo trova impiego nel trattamento di tosse e raffreddore, rimedio naturale nella cura di affezioni del cavo orale (bocca e faringe) come collutorio e gargarismi per disinfettare piccole piaghe e ferite.
L’olio essenziale di Thymus sepyllum L. è indicato nella cura di bronchiti, tosse, pertosse, nell’infezioni intestinali, nell’infiammazioni della vescica dati i principi attivi ad azione antibatterica, antivirale, antimicotica, carminativa e analgesica.
I componenti bioattivi dell’olio essenziale trovano impiego in diverse formulazioni erboristiche come: creme e pomate con proprietà antisettiche e cicatrizzanti e nel trattamento delle irritazioni cutanee, nella formulazione di sciroppi per le affezioni delle vie respiratorie.
Formulazioni Erboristiche
I principali preparati erboristici derivati dalla specie Thymus serpyllum L.sono:
- Miellito: (macerazione delle foglie e delle parti aeree fresche nel miele);
- Decotto: (si utilizza il taglio tisana delle foglie e delle parti aeree);
- Tintura madre (macerato idroalcolico delle foglie e delle parti aeree fresche);
- Sciroppo (soluzioni di più piante con aggiunta di zucchero);
- Creme & Pomate (Estratto acquoso ed oleoso di Timo di più piante con Oli essenziali);
- Olio Essenziale (distillato della pianta fresca);
Nota: L’olio essenziale di Timo è caustico e irritante per le membrane e le mucose, è estremamente importante diluire il contenuto prima della somministrazione sia interna che esterna. L’olio essenziale non deve mai venire a contatto con gli occhi perché possono causare gravi irritazioni. Nell’impiego degli oli essenziali devono sempre essere prese in considerazione solo essenze purissime, nel caso del Timo prendere in considerazione la chemiotassonomia. Prima di ogni trattamento rivolgersi al proprio medico o specialista.
Il Timo tra storia e curiosità
L’utilizzo del Timo è già attestato dall’Età della Pietra, i resti rivenuti testimoniano l’utilizzo di varie specie di timo arsi nei fuochi come repellenti nei confronti degli insetti nocivi.
Dal nome greco thýmon “ciò che è preso in sacrificio”, il timo era talvolta usato nella decorazione pittorica delle tombe.
Il filosofo inglese Francis Bacon nei suoi “Saggi” raccomanda l’impiego lungo i sentieri e i giardini di questa pianta che profuma l’aria “deliziosamente”.
Nel Regno Unito, la tradizione celtica associa il fiore alle fate, che ne amerebbero la fragranza dolce e delicata.
La flora italiana comprende circa sedici specie di Thymus.
Il timo, presenta più di otto chemiotipi, ossia popolazioni di piante che presentano lo stesso aspetto morfologico ma diversa composizione chimica.
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