Calendula: la “sposa del Sole” dona benefici sul ciclo mestruale e cura la pelle

Emolliente, cicatrizzante, antinfiammatoria, antimicrobica, Calendula officinalis L. attenua i dolori e regolarizza il ciclo mestruale.

di Francesco Marino

“In Jugoslavia una ragazza prende della terra dall’orma dell’uomo che ama, la mette in un vaso da fiori,
e vi pianta dentro una calendula
i cui fiori si dice che non appassiscano mai.
E come i suoi fiori d’oro crescono e fioriscono e non appassiscono mai, così l’amore del suo innamorato crescerà sempre

e sempre fiorirà per non appassire giammai.”


Frazer J.G., Il ramo d’oro 
Calendula officinalis -benessererboristico.it - dott. Francesco Marino
Calendula officinalis -benessererboristico.it – dott. Francesco Marino

Calendula officinalis L. è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Dal fusto eretto e ramificato alto 30÷40 cm, la specie si presenta dall’aspetto vellutato data la presenza di peli scabri e ghiandole che ricoprono tutta la pianta.
Le foglie dal colore verde-grigiastro sono sessili e disposte in modo alterno.

Dal giallo scuro all’arancione, dalla bellezza e indiscussa presenza i fiori determinano il nome del genere, infatti il nome del genere deriva dal latino calendae, a testimonianza del fatto che è possibile ritrovare in fiore la specie tutto l’anno.
I fiori si presentano riuniti nei caratteristici grossi capolini, ligulati disposti in una densa corona quelli femminili, tubulosi quelli maschili.

La droga della specie officinale è rappresentata dai fiori.
La specie originaria dell’Egitto e della zona Mediterranea, è stata coltivata fin dai tempi più antichi nella civiltà Egizia, Greca, Indù e Araba e successivamente nei giardini europei. Oggi la si ritrova naturalizzata in alcune regioni d’Italia, il suo habitat è rappresentato da campi incolti, prati ghiaiosi e ruderali dai 0 ai 600mt.

Il tipico movimento dato dal fototropismo della specie e i movimenti nictinastici dei fiori hanno fatto sí che nel tempo venissero attribuiti alla pianta significati astrologici e meteorologici.
Utilizzata nella medicina popolare come antipiretico, antinfiammatorio, nel trattare le bruciature della pelle e nella cura della lebbra, intorno al XII secolo si attesta l’inserimento della pianta nei prontuari terapeutici per le sue proprietà antibatteriche, antifungine, antinfiammatorie, decongestionanti, antiossidanti, immunostimolanti e spasmolidiche.

Etimologia

Calendula: dal latino “calendae” in allusione al periodo di fioritura che si protrae ogni mese.

Calendula:dal greco “Caltha”, χαλαϑος canestro, allusione alle infiorescenze simili ad un cesto di fiori.

officinalis:da offícina laboratorio medioevale dove venivano studiate e trasformate piante usabili in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.

Proprietà

Il profilo metabolico dei fiori della specie Calendula officinalis L. è costituito dalla presenta di molecole bioattive appartenenti alla classe dei flavonoidi (calendoflavoside, calendoflacobioside, rutina, quercetolo e isoramnetolo), composti terpenici, olio essenziale (contente cadinoli), cumarine, carotenoidi (licopene e xantofille) e saponosidi.

Questi composti conferiscono ai fiori proprietà antinfiammatorie, antiossidante, antispasmodiche, immunostimolante, antibatteriche, antivirale e antimicotiche.

I fiori rappresentano un rimedio naturale nel favorire la funzione fisiologica dell’apparato riproduttore femminile, gli estratti di Calendula officinalis L. agiscono favorevolmente alleviando i dolori mestruali e premestruali (dismenorrea) e regolarizzando il flusso mestruale, anche in caso di amenorrea (mancanza di mestruazioni).

Antalgico nel trattamento delle affezioni del cavo orale e della mucosa orofaringea, svolge azione lenitiva sul tono della voce e migliora la funzionalità del sistema digerente.

Le proprietà antibatteriche la rendono un valido alleato contro infezioni da Bacillus subtulis, Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Klebsiella pneumonia, Candida albicans and Aspergillus niger.

L’uso dei preparati erboristici a base di Calendula officinalis L. più conclamatoè sicuramente quello dermatologico.
Pomate, creme ed unguenti a base degli estratti dei fiori presentano proprietà emollienti, lenitive, idratanti e cicatrizzanti, utili nella cura di escoriazioni, piccole bruciature, eritema solare, eczemi, dermatosi, ferite e punture di insetti.

Formulazioni Erboristiche

I principali preparati erboristici derivati dalla specie Calendula officinalis L. sono:

  • Decotto: (si utilizza il taglio tisana delle infiorescenze);
  • Tintura madre (macerato idroalcolico dei fiori freschi);
  • Creme & Pomate (Estratto acquoso ed oleoso di Calendula, di più piante con Oli essenziali);
  • Tintura Oleosa – Oleolito (Estratto della pianta fresca in olio di oliva o di semi);
  • Unguento (Tintuta oleosa dei fiori di Calendula, cera d’api e olio essenziale)

Controindicazioni e Precauzioni d’uso

Non vi sono effetti collaterali noti registrati, si raccomanda di non assumere i preparati contenenti Calendula officinalis L. durante la gravidanza e l’allattamento e in caso di ipersensibilità alle Asteraceae.

Calendula tra storia e Curiosità

Solsequium con questo nome i latini identificavano la pianta, per il suo sbocciare all’apparire del sole e il suo chiudersi al tramonto sempre rivolti verso l’astro luminoso.

Per il suo “seguire il ritmo del giorno” la pianta nel medioevo prese il nome di solis sponsa “Sposa del Sole.”

Il genere Calendula include 15-20 specie.

William Shakespeare cita il fiore nel sonetto xxv “Dei grandi i favoriti apron le foglie quale calendula al sole si schiude,”

Calendula arvensis (Vaill.) L. è specie spontanea mediterranea.

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